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giovedì 21 ottobre 2010

QUESTA CLASSE DIRIGENTE

Nel corso della trattativa sull'Accordo di Solidarietà del 21 ottobre noi della CGIL abbiamo chiesto ripetutamente e con forza, che la classe dirigente di quest'Azienda, Telecom Italia, desse un segnale di avere capito la situazione.
In fondo, l'accordo quadro per la solidarietà risale al 4 agosto scorso.
C'era tutto il tempo per capirlo.
Abbiamo chiesto un gesto di riduzione degli MBO, o delle incentivazioni specifiche, una solidarietà su buste paga che non ne soffrirebbero di certo, e che corrispondesse ai sacrifici dei lavoratori.
Anche se questa richiesta non sta nel nostro potere negoziale, l'abbiamo fatta, con decisione, tramite il nostro segretario nazionale.
Abbiamo sperato in una risposta, che non c'è stata.
Il problema è che questa classe dirigente assomiglia molto alla classe dirigente del nostro Paese: vive da un'altra parte, nell'indifferenza per ciò che le accade intorno.
Mentre i loro collaboratori fanno sacrifici, i nostri dirigenti, che fanno?

Accordi di solidarietà e formazione del 21 ottobre 2010


lunedì 18 ottobre 2010

COORDINAMENTO NAZIONALE RSU TELECOM ITALIA DEL 15 OTTOBRE 2010: I “PALETTI” DEL SINDACATO

Le Segreterie Nazionali e il Coordinamento Nazionale delle RSU, dopo una verifica effettuata ai massimi livelli, hanno appreso che le diverse voci e carte circolate (solidarietà al 20% e al 10% per alcuni settori, ecc.), forse messe in giro da qualche “linea operativa”, sono la proposta con cui l’azienda si presenterà nei prossimi giorni al tavolo di confronto in applicazione dell’accordo del 4 Agosto 2010.

Al riguardo Segreterie Nazionali e Coordinamento comunicano da subito la propria indisponibilità a sottoscrivere tali proposte, in quanto vi sono per il Sindacato ancora ulteriori margini per “spalmare” la solidarietà in maniera più equilibrata, riducendo ulteriormente le percentuali più alte su indicate.

Soprattutto le Segreterie Nazionali e il Coordinamento Nazionale delle RSU ritengono che l’applicazione dell’accordo del 4 Agosto debba:

- partire da un chiaro percorso in relazione alle reinternalizzazioni di attività di it, customer e rete, comunicando tempi e modalità di tali processi, con sessioni di verifiche periodiche che diano la massima visibilità sulle scelte organizzative e industriali dell’azienda connesse alle stesse reinternalizzazioni;

- caratterizzarsi per un’offerta formativa di corsi di riconversione e aggiornamento ampia, realmente efficace e che si intende discutere nei dettagli. La qualità della formazione, la visibilità sui corsi, tempi di esecuzione, ecc. sono infatti elementi fondamentali per evitare che i contratti di solidarietà siano esclusivamente finalizzati al risparmio nei due anni e non ad eliminare gli esuberi. Importante saranno la trasparenza e le modalità di individuazione del personale da inviare ai corsi, a partire dal livello delle professionalità possedute;

- organizzare le giornate di solidarietà al fine di farle coincidere il più possibile con le giornate di formazione. Come sindacato chiederemo che tali giornate siano pagate al 100% con in più il riconoscimento del ticket restaurant;

- dare segnali chiari in termini quantitativi di ricollocazioni e con la costituzione di uno specifico tavolo sulle riconversioni dei lavoratori delle Directory Assistance. L’azienda deve “mappare” tutte le professionalità presenti nelle DA al fine di individuare tutti i bacini potenziali per l’intera riconversione degli esuberi;

- dare da subito segnali chiari sulla riconversione nelle aree maggiormente impattate dai contratti di solidarietà;

- riconoscere un ruolo a commissioni nazionali per monitorare i processi e soprattutto servono tavoli sindacali territoriali di confronto e verifica reale sull’andamento gestionale delle riconversioni verso la rete, possibili triangolazioni, ecc. L’azienda deve dare dignità e potere reale ai propri HR territoriali, riconoscendo dignità alle relazioni industriali a livello locale;

- riconoscere una medesima filosofia tanto per Telecom Italia che per SSC (su questo si rinvia alla riunione delle RSU di SSC, titolari finali della trattativa). Da subito si dichiara la nostra indisponibilità come Segreterie Nazionali sulla proposta di solidarietà al 35% e in generale sul fatto che – visto quanto previsto dall’accordo del 4 agosto – la somma delle diverse riduzioni faccia alla fine “per forza” 450. Si rinvia agli specifici comunicati per quanto riguarda inoltre PDR, Premio Annuo, contrattazione aziendale, sistema di relazioni industriali.


Le Segreterie Nazionali e il Coordinamento Nazionale infine ribadiscono che altri importanti temi rimangono da affrontare con l’azienda: a partire dal cambiamento della turnistica del 119, dalla verifica dell’accordo sulle professionalità (il famoso “70/30”), dall’applicazione di quanto previsto dal CCNL in relazione al livello 5° S, dalla corretta applicazione delle normative del contratto collettivo aziendale (reperibilità da remoto, certificazione medica, permessi studio, ecc.).


Su questa piattaforma le Segreterie Nazionali affronteranno il confronto con l’azienda sull’applicazione dell’accordo quadro del 4 Agosto, con l’intento di giungere ad una gestione condivisa e non unilaterale dello stesso.



Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

mercoledì 13 ottobre 2010

APPLICAZIONE DELL’ACCORDO DEL 4 AGOSTO: LA POSIZIONE DI SLC-CGIL

In queste ore stanno girando per l’azienda numeri, dati, “presunti piani” per l’applicazione dell’accordo del 4 Agosto 2010 che stanno generando confusione e incertezze tra i lavoratori.
Su questo, come Segreteria Nazionale di SLC-CGIL, vogliamo che tutto sia chiaro e trasparente, pretendendo dall’azienda atteggiamenti seri e responsabili.
Abbiamo aspettato qualche giorno per comprendere cosa stesse realmente accadendo, cosa ci fosse realmente dietro a queste “carte messe in giro ad arte”.
Sicuramente chi sta facendo girare “voci” e “pezzi di carta” non sta facendo gli interessi dei lavoratori e sta dimostrando scarso rispetto verso il Sindacato Confederale, le RSU e il Coordinamento Nazionale.
Vogliamo al riguardo chiarire i vari passaggi che ci hanno portato ad oggi e la posizione della Segreteria Nazionale di SLC-CGIL (posizione che, come dimostrano i comunicati, è la posizione unitaria di CGIL, CISL e UIL):
1) sin dai primi giorni di settembre in azienda i soliti “ben informati” stavano studiando una soluzione per l’applicazione della solidarietà sul modello delle Directory Assistance (cioè concentrando esclusivamente nei reparti impattati la solidarietà, reparti che molti sapevano comprendere le aree di staff, le domestic operations, ecc come risultava dalle tabelle relative alle procedure di mobilità per i 3700 colleghi e dai numeri del Piano industriale): ciò avrebbe portato ad una solidarietà molto pesante, con una riduzione degli orari di lavoro intorno al 40/45%.
2) Abbiamo da subito chiarito la nostra posizione come SLC-CGIL (facendola divenire posizione unitaria di tutto il Coordinamento Nazionale delle RSU, si veda il comunicato del 13 settembre 2010):
- i lavoratori dovevano essere prontamente informati dei termini dell’accordo quadro siglato il 4 Agosto (campagna di assemblee in tutti i luoghi);
- la solidarietà sarebbe dovuta essere la più diffusa possibile, cioè una solidarietà vera, con il minor impatto economico possibile sui singoli lavoratori e con corsi di riconversione efficaci e mirati.
3) Vi sono stati scambi informali di informazioni tra noi e l’azienda e sulla base delle informazioni forniteci abbiamo appreso sia che l’azienda stava ragionando su un altro schema (quello di spalmare il più possibile la solidarietà, come da noi richiesto) sia che non vi era ancora (e non vi è ancora) una proposta complessiva sui piani formativi per la riconversione (piani formativi che indicherebbe anche le “direzioni” che le ricollocazioni professionali prenderebbero), su eventuali integrazioni salariali, ecc.

4) Alla luce di tali scambi di informazioni si è tenuta la riunione delle Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL per una prima valutazione/controproposta da portare al Coordinamento Nazionale del prossimo 15 Ottobre e, solo dopo questo passaggio, successivamente in trattativa con l’azienda. Le linee generali e le valutazioni/proposte sono quelle indicate nel comunicato nazionale del giorno 11 Ottobre (dove abbiamo scritto senza problemi che scambi di informazioni con l’azienda erano avvenuti).
Subito dopo l’uscita del comunicato unitario, “casualmente” sono cominciate ad uscire “carte”, “voci”, “simulazioni” che stanno facendo il giro dell’azienda. Noi riteniamo per indebolire la posizione del Sindacato.
Al riguardo ribadiamo come Segreteria Nazionale di SLC-CGIL che:
- le percentuali uscite sui vari “papielli” sono tutte da discutere, potendo per noi spalmare meglio le quote di solidarietà negli altri reparti (il 20% che circola è forse la proposta aziendale, tutta da discutere nelle sedi proprie che sono il tavolo di trattativa). Per noi quel 20%, qualora fosse, può ancora scendere attraverso una migliore distribuzione della solidarietà;
- servono corsi di riconversione veri e finalizzati, da discutere con il sindacato, così come servono corsi di aggiornamento per il maggior numero possibile di lavoratori (per prevenire una possibile obsolescenza professionale);
- per facilitare la riconversione chiederemo che l’azienda integri salarialmente al 100% le giornate di solidarietà dedicate alla formazione;
- servono segnali chiari su reinternalizzazioni e riconversioni: l’azienda deve dare un segnale chiaro sulle riconversione nelle Directory Assistance, sull’informatica e da subito anche nei settori impattati dalla solidarietà;
- servono tavoli sindacali territoriali di confronto e verifica sull’andamento gestionale di riconversione verso la rete, possibili triangolazioni, ecc. con gruppi di lavoro nazionali che monitorino costantemente il tutto;
- su SSC l’eventuale proposta di una solidarietà al 35% non è sostenibile: va ridotta sensibilmente. Anzi servono garanzie vere sull’integrazione industriale dell’azienda rispetto al ciclo produttivo di Telecom Italia, verifiche reali ed esigibili sulla riduzione dei consulenti e sulle internalizzazioni. Soprattutto l’azienda deve dimostrare di credere realmente in SSC e nei suoi lavoratori, chiudendo positivamente le varie partite aperte (PDR, Premio Annuo, Relazioni Industriali, contrattazione aziendale, ecc.).
E sia chiaro che l’azienda Telecom Italia deve sapere che altri temi sono ancora sul tavolo: modifica dei turni del 119, verifica sui passaggi al 5° S, accordo sulle professionalità “70/30”, applicazione di alcune normative contrattuali di 2° livello.
Tutti questi punti sono da discutere e per SLC-CGIL sarà il tavolo di trattativa con il Coordinamento Nazionale delle RSU l’unica sede deputata a decidere.
Su questo ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità di tutti, l’unitarietà tra le organizzazioni sindacali (unità a cui non rinunceremo facilmente essendo per noi un valore quando fondata sul merito), dell’azienda e delle diverse “linee operative” in casa Telecom Italia.
Questi punti, molti dei quali già condivisi nel comunicato unitario delle Segreterie Nazionali, saranno i punti che ci guideranno nel confronto con Telecom Italia e non rinunceremo a portarli avanti nell’interesse delle donne e uomini in carne ed ossa che ci onoriamo di rappresentare.

La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL

TELECOM ITALIA: COMUNICATO DELLE SEGRETERIE UNITARIE SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL SU GESTIONE ACCORDO DEL 4 AGOSTO

Si è svolta giovedì 7 ottobre una riunione unitaria delle tre Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL - dopo aver informalmente appreso che l’azienda sta ultimando i dettagli per avviare il confronto sindacale - al fine di definire una griglia di nostre proposte per l’applicazione operativa dell’accordo del 4 Agosto, prima degli incontri tra Segreterie, Coordinamento Nazionale RSU e Telecom Italia.

Come Segreterie Nazionali, anche in coerenza con l’ordine del giorno conclusivo dell’ultimo Coordinamento Nazionale e ribadendo che sarà poi fondamentale la discussione in sede di Coordinamento stesso evidenziamo come elementi centrali per il confronto prossimo venturo sono:
1) che la solidarietà coinvolga il maggior numero possibile di lavoratori per evitare che solo alcuni subiscano decurtazioni salariali pesanti. Deve cioè esserci vera solidarietà in azienda;
2) che la riconversione sia reale con piani formativi certi e che rispondano ai bisogni reali dell’azienda (per evitare dal 2013 nuovi esuberi). In più riteniamo che la riconversione vada in qualche modo incentivata, per favorire il massimo possibile di adesione e che occorra avere in tempi brevi la visibilità sull’intero processo di formazione/riconversione, le linee cioè generali di indirizzo nell’arco dei 2 anni. Inoltre più corsi di riconversione e aggiornamento si faranno maggiore sarà anche la “prevenzione” rispetto agli scenari post 2012;
3) che man mano che si apriranno posizioni in azienda legate a mobilità volontaria, reinternalizzazioni, ecc. vi sia un livello territoriale che possa confrontarsi sulla gestione delle ricollocazioni ed eventuali “triangolazioni”, spendendosi per accompagnare i lavoratori con il massimo possibile di coerenza professionale (sapendo che occorre impegnarsi tutti per cambiare professionalità: questa l’alternativa agli esuberi). L’azienda deve cioè riconoscere un ruolo reale alle relazioni sindacali territoriali;
4) che giungano presto segnali chiari e reali di “scongelamento” della situazione dei colleghi della Directory Assistance, con proposte di riconversione serie ed apprezzabili, per qualità e quantità. In più l’azienda ci deve comunicare, nel bacino degli oltre 900 lavoratori in solidarietà, quanti e quali profili sono oggi presenti e su cui si può da subito “lavorare” per pianificare la riconversione;
5) che maggiori interventi ci saranno per rendere sopportabili le riduzioni orarie per chi non andrà in riconversione, più socialmente sostenibili saranno gli accordi applicativi.

Ovviamente questi sono i nostri principi solidaristici e di impegno per governare con l’azienda l’applicazione dell’accordo del 4 Agosto (per questo sollecitiamo ulteriormente le strutture in ritardo nel fare le assemblee come deciso in Coordinamento Nazionale). Vedremo in un confronto tra Segreterie, Coordinamento RSU e azienda, quanto Telecom raccolga le nostre proposte.
Ovviamente riteniamo che tali principi debbano valere anche per SSC, tenendo conto delle specificità e dei numeri complessivi dell’azienda e di questo le Segreterie Nazionali discuteranno con le compagne e compagni, amiche e amici di SSC. Fondamentale sarà l’impegno sull’integrazione industriale nel “ciclo produttivo” dei servizi IT rispetto a Telecom Italia, con una visibilità certa sulle riduzioni dei consulenti e sulle internalizzazioni. Importanti saranno anche i segnali che l’azienda darà parallelamente in relazione alle importanti questioni legate ad armonizzazione, PDR, Relazioni Industriali.
E’ scontato ribadire inoltre che come Segreterie Nazionali non riteniamo per nulla concluso il confronto con l’azienda su diversi problemi/scadenze per noi fondamentali.
In particolare rimangono sul tavolo (prioritariamente):
- modifica dei turni del 119. Avendo con l’accordo del 4 agosto confermato la strategicità dei customer in Telecom Italia, facendo venire meno le continue voci su possibili esternalizzazioni o societarizzazioni (Telecontact), riteniamo necessario riaprire il tavolo di confronto sul 119 per trovare soluzioni all’applicazione unilaterale dell’azienda che ha pesantemente peggiorato le condizioni di lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori. In particolare sono state avanzate da SLC, FISTel e UILCOM proposte migliorative in relazione anche all’ultima ipotesi aziendale su cui gli stessi lavoratori si erano già espressi e su cui l’azienda non ha mai risposto. E’ necessario infine aprire anche una verifica sull’applicazione del progetto benessere che interessa tutti i lavoratori dei Customer Care di Telecom Italia;
- verifica del disposto contrattuale in relazione alle figure da inquadrare al 5° S (il CCNL dice che entro dicembre le aziende devono comunicare al sindacato quanti e quali lavoratori hanno i profili da 5° S);
- verifica dell’accordo sugli inquadramenti che prevedeva entro dicembre 2010 di giungere al “famoso” rapporto 70/30;
- verifica degli accordi aziendali in essere (2° livello) anche in relazione ad alcune parti non attuate o attuate secondo noi in maniera non conforme ed in relazione alle nuove disposizione del CCNL (diritto allo studio, certificati medici, reperibilità, ecc.).

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL