Gentile eurodeputata Pina Picierno, io sono un RSU (rappresentante sindacale unitario) di Telecom Italia. Mi chiamo Sergio Paoli.
Lei ieri ha detto che noi in CGIL facciamo tessere false.
Io faccio le tessere, quindi Lei ieri mi ha dato del falsario.
Ora, dal suo breve (Lei è del 1981) e prestigioso curriculum (http://it.wikipedia.org/wiki/Pina_Picierno), leggo che Lei ha svolto molta attività politica ad alto livello.
Mi chiedo se è mai stata in un call center a lavorare (non in un fabbrica, per l'amor di dio!), o nella cucina di una mensa aziendale, per esempio.
Perchè, sa, le tessere noi le facciamo nei luoghi di lavoro. Il lavoratore o la lavoratrice che vuole aderire al sindacato compila un modulo, lo firma e lo consegna in azienda, che provvederà ad applicare la trattenuta a beneficio del sindacato in busta paga.
Forse non lo sapeva, ma potrà rendersi conto che è difficile immaginare che ci sia qualcosa di falso in questo processo. Proprio oggi ho fatto due iscrizioni nuove, grazie alle Sue affermazioni sulle "tessere false" di ieri, e La ringrazio.
Se lo desidera, ho l'elenco con i nomi e i cognomi degli iscritti del mio luogo di lavoro, con i recapiti telefonici. Può chiamarli, se vuole, per chiedere loro se ritengono di avere tessere false.
Sulla faccenda dei "pulmann pagati" per la manifestazione dello scorso 25 ottobre, beh, sa, non tutti hanno lo stipendio da eurodeputati e i rimborsi spese di viaggio come Lei, e se vogliono venire a manifestare perché ritengono di avere dei diritti da difendere, la CGIL ritiene di usare i soldi di quegli stessi lavoratori che sottoscrivono le tessere anche per offrire pulmann gratuiti per chi volesse venire a Roma. A me piacerebbe tanto sapere chi pagato la Leopolda, sa.
La prossima volta, Le auguro di pensare, prima parlare.