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mercoledì 29 settembre 2010

SSC - COMUNICATO DELL’ATTIVO NAZIONALE RSU E DELLE SEGRETERIE DI SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

Il 24 Settembre 2010 si è tenuto a Roma l’attivo nazionale delle RSU di SSC, congiuntamente con le Segreterie territoriali e nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL.
Nel riconfermare il giudizio negativo, già espresso in occasione della cessione del ramo d’azienda, sull’intero processo di esternalizzazione di IT Operation, l’attivo ha espresso un giudizio complessivamente positivo sull’accordo raggiunto in sede di Ministero dello Sviluppo Economico il 4 agosto scorso. Ferma restando l’esigenza di affrontare nel merito la fase riguardante l’applicazione dei processi di mobilità volontaria e dei contratti di solidarietà, questi non potranno essere realizzati nell’ottica di una mera riduzione del costo del lavoro, ma dovranno assolutamente essere legati ad un progetto industriale che traguardi la crescita professionale dei lavoratori di SSC.
A tal proposito andranno valutati attentamente i progetti di reinternalizzazione di attività per finalizzare la formazione al recupero di lavoro attualmente dato in appalto e per consentire nel prossimo futuro ai lavoratori interni l’acquisizione e/o il consolidamento di quelle professionalità necessarie a migliorare un livello già alto di competenze.
Un confronto permanente tra le parti dovrà accompagnare l’intero processo.

L’attivo ritiene però la discussione delle questioni riguardanti il secondo livello aziendale precondizione per affrontare la fase applicativa dell’accordo del 4 agosto; occorre immediatamente aprire un confronto con l’azienda sui temi relativi, tra gli altri, alla mancata erogazione del premio annuo per i colleghi ex IT Operation ed alla rapida definizione di un PdR pluriennale. La soluzione di queste questioni non può essere rimandata oltre ed a questo proposito l’attivo ha dato mandato alle Segreterie Nazionali di inviare formale richiesta di incontro alla controparte.
Le Segreterie Nazionali ritengono doveroso informare al massimo i lavoratori di SSC sull’accordo raggiunto e sul percorso che il sindacato ha deciso di intraprendere per sanare le questioni relative al secondo livello di contrattazione; si invitano pertanto le strutture territoriali competenti e le RSU aziendali ad effettuare al più presto le assemblee dei lavoratori in tutte le sedi di SSC per illustrare dettagliatamente e discutere tali temi con le lavoratrici ed ai lavoratori interessati.


Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

lunedì 27 settembre 2010

TASSAZIONE SOSTITUTIVA DEI COMPENSI LEGATI AD UNA MAGGIORE PRODUTTIVITA’

Con la Risoluzione 83/E del 17 agosto, l’Agenzia delle Entrate aveva previsto la possibilità per i contribuenti che per gli anni 2008 e 2009 avevano percepito compensi relativi al lavoro straordinario e notturno rientranti nella tassazione sostitutiva del 10% e che in origine erano stati, da parte del datore di lavoro, assoggettati a tassazione ordinaria, di recuperare le maggiori imposte versate attraverso la presentazione entro il 30 settembre 2010:

- di una dichiarazione integrativa, se per l’anno interessato avevano presentato la dichiarazione dei redditi;
- di una istanza di rimborso ai sensi dell’art. 38 DPR n. 602/1973 se per l’anno interessato non avevano fatto la dichiarazione dei redditi.

Tenuto conto che tali adempimenti comportavano:
- il rischio dell’esclusione dal diritto di accedere a tale agevolazione da parte di molti lavoratori a causa della tempistica troppo ristretta;
- la difficoltà da parte dei datori di lavoro al rilascio tempestivo della documentazione necessaria per accedere all’agevolazione;
- una disparità di trattamento tra i lavoratori che avevano prodotto o meno le dichiarazioni dei redditi per gli anni in questione;
- lunghi tempi di attesa dei rimborsi per coloro che dovevano presentare l’istanza ai sensi dell’art. 38;
- il recupero del rimborso comunque nel 2011 per coloro che potevano presentare la dichiarazione integrativa.

Per superare le difficoltà sopra elencate COMUNICHIAMO che l’Agenzia delle Entrate, su proposta del CAAF CGIL e della Consulta dei CAF, ha rinviato gli adempimenti relativi agli straordinari e al lavoro notturno nella prossima dichiarazione dei redditi.

Attraverso questa modalità tutti i lavoratori potranno accedere all’eventuale rimborso con la presentazione del MODELLO 730 o del MODELLO UNICO del 2011, evitando le disparità che si sarebbero verificate attraverso la procedura delle dichiarazioni integrative o delle istanze di rimborso che avrebbero comportato lunghe attese dei rimborsi con il rischio di dover subire anche eventuali sanzioni.

Si invitano pertanto tutti coloro che fossero interessati all’agevolazione, a rivolgersi presso le sedi CGIL, le CdlT e le Categorie per la prossima dichiarazione dei redditi o ad una delle nostre sedi CAAF CGIL .

24 settembre 2010

CAAF CGIL Lombardia

ACCORDO 4 AGOSTO 2010 ORDINE DEL GIORNO DELLE RSU SLC-FISTEL-UILCOM DI TELECOM ITALIA LOMBARDIA

In data 22 Settembre si sono riunite le RSU della Lombardia per la valutazione dell’accordo stipulato in data 4 Agosto 2010 presso il Ministero dello Sviluppo Economico tra Telecom Italia Spa e le OO.SS. Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil e le RSU.
Il giudizio complessivo che ne scaturisce è positivo.
La tenuta unitaria, fortemente sostenuta dai lavoratori con la mobilitazione, ha portato al ritiro da parte di Telecom delle procedure di licenziamento aperte unilateralmente nel mese di luglio. L’accordo sancisce la fine di una fase di grande conflitto e di azzerate relazioni industriali tra OO.SS. e Telecom e stabilisce il quadro complessivo in cui ci si muoverà fino al termine del 2012.
L’accordo indica con chiarezza che non ci saranno ulteriori interventi a livello occupazionale nel corso del triennio, non si procederà ad ulteriori esternalizzazioni o societarizzazioni e vengono inoltre escluse le temute mobilità territoriali collettive.
Pur riconoscendone il valore positivo le RSU della Lombardia ritengono che tale accordo vada considerato come un importante punto di partenza per un percorso che dovrà svolgersi nei prossimi mesi e che non sarà certamente di facile gestione. Nello specifico la sfida principale che ci aspetta è senz’altro la gestione dei Contratti di Solidarietà e del collegato massiccio programma di formazione che dovrà traguardare, in tempi e modi certi, alla riconversione professionale di quei lavoratori oggi occupati nei reparti che Telecom considera con presenza di personale in esubero.
Fondamentale sarà in tal senso l’incontro previsto a breve dall’accordo, in cui l’azienda presenterà le attività che, come richiesto dalle OO.SS. da molto tempo, saranno reinternalizzate, nella rete, nei customer e nell’informatica.
Altro nodo importante è la verifica della corretta applicazione dell’accordo in merito alla mobilità volontaria, viste le complicazioni incorse a causa del decreto 78/2010, nonché del mancato accordo con Telecom in merito ai circa 900 cosiddetti “resistenti storici”, ovvero quei lavoratori che, pur avendone i requisiti, legittimamente decidono di non andare in pensione.
Le RSU della Lombardia, come peraltro già emerso praticamente da tutti i territori nel corso del coordinamento nazionale del 9 Settembre, ritengono che la gestione di tali difficilissime sfide non possa vedere la presenza della sola regia nazionale. A fianco del fondamentale tavolo nazionale, che dovrà stabilire modi e tempi da applicarsi equamente su tutti i territori, si ritiene che una parte importante delle ricadute di tale accordo debba essere fattivamente gestita con tavoli territoriali. Tavoli che non potranno essere “un secondo livello” di quanto già valutato a livello nazionale, ma dovranno avere attribuzioni proprie e complementari con il quadro complessivo gestito centralmente attraverso l’istituzione di apposite commissioni per i singoli aspetti, sia a livello nazionale che territoriale.
A partire da lunedì 27 si terranno le assemblee unitarie che interesseranno tutti i lavoratori della Lombardia. Nell’occasione si procederà a dettagliare tutti i risvolti dell’accordo ed ad esprimere le valutazioni che portano a considerare positivo tale accordo, ma anche a trasmettere ai lavoratori la percezione che abbiamo imboccato la strada giusta ma coscienti che il percorso è ancora lungo e pieno di difficoltà.
Le OO.SS., le RSU e soprattutto i lavoratori hanno la consapevolezza di dover vigilare ed il dovere di adoperarsi perché questo accordo quadro si concretizzi fattivamente in una nuova fase per Telecom, che metta al centro dell’attenzione lo sviluppo della stessa, abbandonando definitivamente la politica aziendale degli ultimi anni drammaticamente appiattita sulla logica del mero taglio dei costi.
In tal senso le RSU della Lombardia supporteranno le OO.SS. a livello nazionale a seguire con la massima attenzione ed a ritagliarsi un ruolo attivo nel dibattito che si sta sviluppando sui temi della gestione della rete in rame e della creazione della rete di nuova generazione, consci che dall’esito di tali importanti questioni dipenderà il futuro del settore, delle aziende e soprattutto dei lavoratori di Telecom.

RSU SLC-FISTEL-UILCOM
TELECOM ITALIA
LOMBARDIA
Milano, 22 settembre 2010

mercoledì 15 settembre 2010

COMUNICATO DEL COORDINAMENTO NAZIONALE RSU E DELLE SEGRETERIE DI SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

Il Coordinamento Nazionale delle RSU di Telecom Italia riunitosi a Roma il 9 Settembre 2010, congiuntamente con le Segreterie territoriali e nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL giudicano positivamente l’accordo raggiunto in sede di Ministero dello Sviluppo Economico, rappresentando una buona mediazione tra le rivendicazioni del Sindacato, contenute nell’Ordine del Giorno del Coordinamento Nazionale delle RSU di Telecom (giugno 2010) e l’esigenza di tenere aperto un confronto sul futuro delle reti.
Rimangono ovviamente aperti ancora punti importanti, a partire dalle verifiche dei volumi di investimenti sulle nuove reti e sulle strategie di sviluppo a livello internazionale del gruppo. Il risultato raggiunto in termini di garanzie sul perimetro, sulle reinternalizzazioni, sul principio della ricollocazione e riconversione come strada maestra alternativa agli esuberi, segnano un successo delle mobilitazioni delle lavoratrici e lavoratori di Telecom Italia, cogliendo di fatto la maggioranza dei punti rivendicati nella piattaforma sindacale.
Politicamente è inoltre da evidenziare come l’accordo raggiunto unitariamente con Telecom Italia rappresenta un modello di relazioni industriali diverso e alternativo da quello che in diverse realtà, anche grandi imprese, si punta ad affermare come modello generale. Aver raggiunto un accordo unitario è merito della forte tenuta confederale ed è la dimostrazione di come un corretto sistema di relazioni sindacali possa produrre migliori risultati per tutti, aziende e lavoratori.
Nello specifico l’accordo rappresenta un’intesa quadro che dovrà essere gestita, implementata e tradotta operativamente sin da fine settembre, con un confronto costante tra Sindacato e Azienda.
Come Sindacato riteniamo infatti necessario che il percorso di gestione dell’accordo parta prima di tutto da quale idea ha, Telecom Italia, sul futuro dell’organizzazione produttiva e industriale dell’azienda da qui ai prossimi anni. E, in relazione a questi obiettivi, avvenga la giusta riconversione professionale, le necessarie reinternalizzazioni, il corretto sviluppo degli asset strategici (rete, customer, it).
Occorreranno infatti garanzie reali ed esigibili, strumenti e sedi di verifica e adattamento, sapendo rispondere alle esigenze anche di chi, come i colleghi dell’ADE, saranno chiamati anche essi ad una riconversione su nuove attività
Quindi occorrerà un governo attento e condiviso delle necessarie triangolazioni tra uscite volontarie, gestione della formazione, tempi e modalità di riconversione, utilizzo dei contratti di solidarietà con il minor impatto economico possibile (anche ricorrendo – questo chiederemo - alle integrazioni per la formazione previste da accordi e leggi).
Occorrerà quindi una pianificazione certa, visibile e verificabile delle reinternalizzazioni delle attività, sapendo garantire continuità futura ai diversi reparti e lo sviluppo di nuove attività.

Il tutto andrà gestito con un equilibrio nuovo tra “cabine di regia” nazionali (Coordinamento e Segreterie Nazionali, commissioni settoriali, commissione formazione, ecc.) e partecipazione delle strutture e dei delegati sindacali sul territorio.
Occorre cioè che tutti i complessi passaggi che porteranno all’attuazione dell’accordo siano monitorati e verificati con un forte sforzo relazionale a tutti i livelli: una sfida che deve essere colta innanzitutto da Telecom Italia e dai suoi diversi responsabili territoriali.
Le stesse riconversioni dovranno essere costantemente accompagnate da verifiche sulla reale efficacia della formazione, dalla costante verifica tra uscite volontarie e riconversioni (con particolare attenzione a non creare squilibri territoriali), sapendo da subito le destinazioni finali ed i tempi.
Ovviamente l’accordo quadro pone già degli importanti paletti che dovranno essere fatti valere e che qui – sommariamente – ricordiamo.

Perimetro e volumi attività: si sancisce che le customer operation interne a Telecom Italia S.p.A. non saranno oggetto ne di societarizzazione ne di esternalizzazione (mettendo così fine al progetto aziendale della “grande Telecontact”), rinviando ad un confronto sindacale successivo il tema del miglioramento produttivo del settore. Analoghe garanzie sulla non vendita/esternalizzazione riguardano SSC e HRS, riconosciute parte integranti delle strategie di sviluppo di Telecom. Entro settembre vi sarà uno specifico confronto durante il quale l’azienda comunicherà i volumi, tempi e criteri per la reinternalizzazione di attività sia in ambito customer, rete che IT. Per la prima volta da diversi anni vi sarà cioè un processo di reinternalizzazione di attività, dopo anni di fuoriuscite anche sensibili.

Esuberi: rispetto al Piano industriale che prevedeva 6822 uscite in Telecom Italia più 645 uscite da SSC (ridotte poi a 450 circa a seguito dei bandi) l’accordo prevede fino ad un massimo di 3900 uscite volontarie in mobilità fino al 31 dicembre 2012, con il criterio della non opposizione (volontarietà). Di queste 200 sono “preadesioni” già censite per l’anno 2010 (resti delle vecchie “aliquote” dell’accordo 2008). In più l’azienda riconosce la maggiorazione degli importi dal termine della mobilità alla decorrenza dell’eventuale trattamento pensionistico (a seguito dello slittamento delle vecchie finestre, previsto dal decreto 78/2010, si vedano anche i comunicati e le note passate), facendo così salvi i diritti salariali futuri in caso di “buchi” tra il termine della mobilità e il reale riconoscimento dei trattamenti pensionistici. Chi uscirà avrà cioè garantito il reddito fino all’effettiva erogazione della pensione.

Ricollocazioni e contratti di solidarietà: viene riconosciuto il principio della riconversione professionale come strumento alternativo agli esuberi. In particolare 1100 esuberi dichiarati divengono lavoratori da formare nuovamente e da riconvertire verso altre aree aziendali (con particolare attenzione alle riconversioni verso la rete), accompagnati da strumenti di integrazione al reddito durante il periodo di formazione (contratti di solidarietà, che ovviamente dovranno interessare un numero maggiore possibile al fine di alleggerire il differenziale tra salario ed integrazione INPS), garantendo a tutti la ricollocazione dentro l’azienda. Sforzo della parti dovrà essere inoltre quello di individuare forme di rimborso per la formazione tale da integrare le quote di reddito perse con la solidarietà.


Importante è comunque il fatto che dentro questo percorso di riconversione e ricollocazione è riconosciuta priorità ai colleghi di SSC (vedi punto specifico) e soprattutto delle Directory Assistance, su cui l’azienda aveva invece chiuso fino a qualche mese fa (si veda comunicato dopo l’incontro al Ministero del Lavoro nel mese di maggio).

SSC: pur rappresentando un punto di mediazione e consapevoli che la vertenza dovrà continuare anche in relazione ai molti problemi aperti (Premio Annuo, PDR, orari, ecc.) è importante che l’azienda abbia riconosciuta strategica la funzione dell’informatica all’interno delle politiche industriali e la valenza del patrimonio professionale dei lavoratori di SSC. Così come importante sarà agire sulle reinternalizzazioni e sulla riduzione del ricorso a consulenze esterne per mettere ancor di più in garanzia i livelli occupazionali e le prospettive di crescita di SSC. In relazione agli impatti occupazionali si prevede prima di tutto di procedere a una mobilità volontaria all’interno dell’azienda, quindi ad un processo di riconversione e ricollocazione con sostegno al reddito con l’utilizzo dei Contratti di Solidarietà per i rimanenti (da qui la definizione “fino ad un massimo di 450”). Un confronto permanente tra le parti dovrà accompagnare l’intero processo.

Lavoratrici e lavoratori già in mobilità (prima di giugno 2010) e che il decreto 78/2010 penalizza con lo slittamento delle uscite in pensione: dopo una lunga trattativa si è ottenuto l’impegno scritto da parte di Telecom Italia a farsi garante della copertura economica dei mesi in più (rispetto a quando si è andati in mobilità calcolando la pensione con le “vecchie finestre”) fino al riconoscimento del trattamento pensionistico. L’impegno riguarda i circa 3400 lavoratori già usciti in mobilità e che si sarebbero trovati scoperti per diversi mesi (fino a 9-12 in alcuni casi) a seguito del cambio della norma, avvenuto dopo la loro uscita. Al riguardo, al di là della gestione da parte aziendale (Telecom è in attesa di sapere se verrà o meno modificata la soglia dei 10 mila lavoratori in mobilità esentati dalle nuove norme sulle pensioni), si invitano le strutture territoriali a prendere poi contatto con i possibili interessati al fine di intervenire con eventuali segnalazioni all’azienda. Su questo punto le Segreterie Nazionali terranno informate le strutture territoriali.

Mobilità territoriali collettive non potranno esserci se non volontarie (questo a tutela anche dell’eventuale discussione sulle possibili chiusure delle piccole sedi di customer). Proprio in relazione a questo punto (si pensi alle aree di Staff in eventuale riconversione) garantire un giusto livello di attività nei comuni ove si attuerà la riconversione sarà un punto fondamentale dei prossimi confronti.

Per i lavoratori ex TILS arriva finalmente a positiva conclusione una situazione drammatica che da oltre un anno ha visto i colleghi della formazione impegnati in stretto contatto con il sindacato in una vertenza durissima per la riconquista del lavoro perduto.

Infine l’accordo consegna alle lavoratrici e lavoratori di Telecom un periodo di “tranquillità” rispetto alla continua e costante pratica aziendale di annunciare nuovi esuberi ogni 3-4 mesi.
L’accordo stabilisce infatti che sono “esauriti” gli interventi occupazionali per gli anni di piano 2010-2012. Ovvero sia fino al 31 dicembre 2012 non vi saranno ulteriori interventi di riduzione occupazionale.

Come Segreterie Nazionali e Coordinamento Nazionale delle RSU riteniamo doveroso informare al massimo i lavoratori di Telecom Italia sull’accordo raggiunto, procedere alla massima diffusione dei suoi punti e soprattutto “attrezzarci” per la gestione operativa e per i confronti che si apriranno a fine Settembre, anche avanzando proposte specifiche e mirate ai diversi settori.

Al riguardo si terranno già nei prossimi giorni assemblee in tutte le sedi di Telecom Italia, durante le quali saranno illustrati dettagliatamente i contenuti dell’accordo alle lavoratrici ed ai lavoratori.


Roma, 14 Settembre 2010

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL