Durante lo scorso anno avevamo più volte denunciato la presenza (tramite comunicati e la newsletter delle nostre RSU “Scomunicazioni”), all’interno del settore Finance di Top Client, di un dirigente dai comportamenti discutibili. Sembra che riguardassero il modo di trattare i collaboratori, vantandosi dei propri stipendi e delle proprie automobili, il farsi servire il thè in ufficio dalle segretarie, l’insoddisfazione diffusa del personale del settore Finance per l’organizzazione del lavoro, i viaggi all’estero a spese dell’Azienda. Un dirigente a quanto pare ben pagato con un contratto di consulenza, che non ha portato risultati apprezzabili e che nelle ultime settimane è stato allontanato.
Risparmiando certi stipendi quanti Contratti di Solidarietà si sarebbero potuti evitare?
E’ da ricordare che in certe posizioni di responsabilità si ha anche accesso a informazioni pregiate e sensibili, che potrebbero essere una manna per i nostri concorrenti, e si hanno deleghe e potere di firma, a nome di Telecom Italia.
Ci auguriamo quindi il Vertice Aziendale, in coerenza con il Codice Etico, non voglia ripetere simili situazioni e a prendere tutte le cautele possibili a tutela degli interessi di Telecom Italia e dei suoi lavoratori.
La classe dirigente di Telecom Italia pare somigliare, a volte, a quella di questo Paese: inadeguata e dedita al perseguimento dei propri interessi personali, piuttosto che al bene comune, che per noi è lo sviluppo industriale dell’Azienda.
Prendiamo atto con soddisfazione di questo avvicendamento e periamo che sia solo il primo passo, che si arrivi a un adeguamento attento e mirato della nostra dirigenza. Questa Azienda ha bisogno di dirigenti attenti alla natura industriale e allo sviluppo dell’occupazione. E non di altro.
E speriamo di non dovere occuparci di nuovo, in futuro, di vicende come questa.
SLC CGIL MILANO
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