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martedì 4 giugno 2013

SCORPORO RETE? UNA FOLLIA



Venerdì 31 maggio u.s. le Segreterie Nazionali hanno incontrato il Presidente Franco  Bernabè, l'Amministratore Delegato Marco Patuano e il Direttore del Personale  Antonio Migliardi in merito alla decisione assunta dal Consiglio di Amministrazione di  procedere allo scorporo della rete d'accesso.  

Il Presidente, in apertura, ha ripercorso le motivazioni che hanno portato l'azienda ad  assumere tale decisione. In particolare ha ricordato come il quadro regolatorio  imponga eccessivi vincoli all'azienda che determinano un contenzioso giudiziario  continuo con gli altri operatori. In tale scenario la sanzione erogata dall'antitrust, che  l'azienda ritiene ingiustificata e per la quale attiverà i ricorsi necessari, rappresenta  solo l'ultimo caso delle rigidità cui è sottoposta l'azienda.  
Inoltre, la costituzione di una società delle reti rappresenta una struttura interessante  per gli investimenti e la programmazione delle necessità del Paese, offrendo al  sistema una opportunità per creare nuova occupazione ed evitare che le scelte di  mercato, attuate dalle singole aziende, possano essere in contraddizione rispetto agli  interessi del Paese.  

Il Presidente, ha ribadito che tale progetto diventerà esecutivo solo a valle di un  accordo operativo di sistema che determini i minori vincoli cui Telecom Italia dovrà  essere sottoposta alla luce della parità di accesso garantita a tutti gli operatori.  
Infine, Bernabè ha escluso che l'azionariato della nuova società delle reti possa  vedere la presenza di altri operatori telefonici, che paralizzerebbero la gestione  dell'azienda a causa dei conflitti di interesse che inevitabilmente si produrrebbero,  prospettando uno scenario in cui Telecom manterrebbe il controllo della nuova  società con la presenza di un azionista istituzionale di minoranza.  

L'Amministratore Delegato Marco Patuano ha tracciato il perimetro della nuova  azienda, per la quale non siamo in presenza di elementi definitivi e che dovrebbe  riguardare il 30% circa della rete aziendale. Il progetto interesserebbe la rete  d'accesso coinvolgendo l'intera struttura di Open Acces, parte di TI e una dotazione  di personale di Staff per renderla autonoma, evitando,nel contempo, duplicazioni di  funzioni oggi già presidiate. 
Ad oggi le unità coinvolte sarebbero circa 21.000.  

I tempi per la realizzazione del progetto, che sarà avviato solo dopo la definizione  con le autorità competenti (Agcom, Ministero dello Sviluppo Economico e Presidenza  del Consiglio) del nuovo quadro regolatorio, condizione fondamentale per procedere,  sono stati identificati in 12 / 18 mesi.    Il Sindacato ha espresso preoccupazione che il progetto di scorporo possa mettere in  discussione gli attuali livelli occupazionali auspicando, nel contempo, che le  opportunità per l’intero settore in termini di investimenti, innovazione, efficacia  regolamentazione, parità di accesso e sana competitività possano essere reali. 

Per il  Sindacato è fondamentale monitorare costantemente il processo per i rischi che  potrebbero nascere dal venir meno dell'unicità aziendale, ricordando che tale  scenario organizzativo non ha precedenti in Europa e che solo due Paesi in Europa,  la Grecia oltre all’Italia, hanno un’unica rete di trasmissione.    

Per le Segreterie Nazionali è fondamentale preservare il patrimonio rappresentato  dall'azienda, dalla sua capacità di competere e dalla necessità di innovare il prodotto  garantendo in questo modo le decine di migliaia di lavoratori che direttamente o  indirettamente operano quotidianamente per Telecom.  

I vertici aziendali, convenendo su tali necessità, hanno sottolineato che il progetto  non sarà avviato nel caso in cui il nuovo quadro regolatorio di sistema non determini i  minori vincoli per Telecom o introduca elementi in grado di indebolire le capacità e le  competenze aziendali.  

Viste le forti preoccupazioni espresse delle OO.SS., i vertici aziendali si sono  impegnati a mantenere aperto un tavolo di confronto continuo che verifichi gli  eventuali avanzamenti e metta in condizione il sindacato di essere costantemente  coinvolto nella fase propedeutica all'assunzione di decisioni anche alla luce di quanto  sottoscritto pochi mesi fa con l’accordo raggiunto sul Piano d’impresa che blindava il  perimetro dell’azienda e che i vertici aziendali hanno pienamente riconfermato.  

Vista la necessità di mantenere elevata l'attenzione sull'evoluzione degli scenari  sopra descritti, le Segreterie Nazionali hanno deciso di richiedere un apposito  incontro al Governo.  

È evidente che il sindacato si opporrà con tutte le iniziative necessarie laddove non vi  fossero le garanzie occupazionali e nel caso in cui si volesse procedere a  ridimensionare una delle poche aziende Italiane in grado di competere nei mercati  internazionali, contribuendo a rilanciare l'economia del Paese.   

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL    

1 commento:

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